Aspromarathon

Reggio Calabria  22-5-2022


Una Aspromarathon sul filo

Una città in festa: Il chilometro più bello d’Italia, il Lungomare Falcomatà, fin dalle prime ore del mattino è invaso da mountain bike tirate a lucido per affrontare i percorsi duri e mozzafiato del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Ai nastri di partenza i migliori specialisti marathon nazionali nonché atleti provenienti da Malta, Svizzera e Colombia.

Da quota zero la gara è presto in salita. Il giovane Fantinato, Hubbers-Polimedical, è il biker che si assume la responsabilità di tirare il collo e spezzare, fin da subito, il gruppo. Dopo pochi chilometri di asfalto le mountain bike, ancor per poco splendenti, fanno un bagno tra le pozzanghere e i passaggi nel torrente, prima di completare la perfetta panatura con la sabbia dell’Aspromonte che si insinua per bene sulle catene e sui pignoni delle biciclette.

Il primo a scattare è il vice campione del mondo Diego Arias Cuervo, Hubbers-Polimedical, già due volte vincitore della prova calabrese organizzata al top dal team Rolling Bike, e secondo, lo scorso anno, dietro il compagno di squadra Leo Paez, che correva in maglia iridata.

Il piemontese Jacopo Billi, Scott Racing Team, è l’unico che riesce a tenere il ritmo del colombiano prima che un salto di catena gli fa perdere il ritmo e la ruota giusta.

La gara è in salita, una serie di tornanti fa guadagnare quota, da zero a mille, nello spettacolo del Parco Nazionale dell’Aspromonte in cui si alternano il verde dei boschi, e il marrone, secco, della terra bruciata dal sole.

Billi ripreso da Ragnoli, in ottimo stato di forma, aiuta il compagno a ricucire il distacco su Arias. Alle loro spalle lottano il siciliano Saitta, Cicli Taddei, i due compagni Fantinato e Bertone, e naturalmente i due padroni di casa: Colonna e Vigoroso.

Quest’ultimo è sfortunato quando in discesa dei sassi alzati dalla ruota di Bertone rompono la sua di ruota e lo costringono a perdere diversi minuti, decisivi, per riuscire a sostituirla.

Raggiunta la quota massima, da conquistare due volte, ora in discesa i biker possono, o meglio, potrebbero, godere della vista privilegiata sullo Stretto, sull’abitato di Reggio Calabria e sulla Sicilia. L’Etna e Stromboli da qui sembrano proprio a due passi.

Tecnica e adrenalinica, la discesa piace e mette paura, ma non è pericolosa. Paraboliche, curve a gomito, improvvisi cambi di pendenza, ripidissimi, di quelli che fanno salire l’intestino in gola. Si corre sul filo, sulla cresta della montagna, tra i fichi d’india e le spine, un souvenir dell’Aspromonte sempre in agguato.  

E’ proprio in discesa che il tre volte campione italiano, Ragnoli, riesce a ricucire il margine su Arias. Ricomposto un duo di testa, gli atleti, di comune accordo, decidono di limitare i rischi, in vista di una stagione ancora lunga, e di giocarsi la sesta edizione della Aspromarathon in volata.

La prima ruota grassa a tagliare la linea del traguardo è quella di Ragnoli che la spunta per pochi centimetri su quella del colombiano. Terzo, staccato di cinque minuti, Billi. Completano la top five i giovani Bertone e Saitta.

Tra le donne, la quattro volte campionessa italiana marathom Elena Gaddoni, da quest’anno in forza al team Rolling Bike, ripaga l’attesa di vederla finalmente schierata in griglia in una prova del Trofeo dei Parchi Naturali.

Vince, convince e mette alle sue spalle la leader del TPN, Mara Parisi, Velocifero Rionero, e la maltese Marie Claire Aquilina, Team Greens.

Conquistato l’Aspromonte la carovana colorata del Trofeo dei Parchi Naturali si prepara a sfidare l’Imperticata, salita simbolo della challenge più longeva d’Italia, del Pollino calabrese, e della Marathon degli Aragonesi. Il prossimo 5 Giugno tutti a Castrovillari (CS).