L'afa continua, le temperature alte stanno azzerando ogni residuo di energie mentali. Le gambe ci stanno, ma il caldo secco, asfissiante, azzera la lucidità e aumenta a dismisura la sensazione di fatica. Fare il "tempone" è ormai impossibile. Tommaso comincia a perdere fiducia, si ferma, il suo gps ha quasi raggiunto i 7000 di dislivello, ma andare avanti così è da pazzi. E' deciso ad abbandonare la sua sfida, la giornata che lui ha scelto gli ha tirato un brutto scherzo. Sa bene che questa giornata gli segnerà il corpo per un po' e sa bene che avrà comunque tante occasioni per ritentare la sfida in giornate più umane. Tommaso dice basta a se stesso ma ... non riesce a dire basta al suo amico Yan, velocista ucraino trapiantato in Italia da 4 anni. Yan gli chiede di non mollare, è pronto ad assisterlo anche dovesse impiegarci altri due giorni. Tommaso, che di solito veste i panni del motivatore, è costretto così a risalire in sella. Il campione si distingue per la testa e non per le vittorie ed oggi Tommaso ci dà la prova "provata" che le vittorie non arrivano per caso.